Catene al pensiero e anelli ai polsi
Questo lavoro, che segue l’altro sugli anni della guerra nel Tigullio, è frutto di una ricerca unica nel suo genere, compiuta sulla corrispondenza totalmente censurata dal regime fascista – ovvero ritirata dal circuito postale – negli anni che vanno dal 1940 al 1944 ed è stato reso possibile dal ritrovamento di una massa notevole di lettere conservate all’Archivio di Stato e rese pubbliche per la prima volta. La sua lettura, oltre a svelare aspetti inediti e spesso sorprendenti della vita quotidiana di militari e semplici cittadini mettendone in rilievo il sottofondo psicologico, costituisce un modo «diverso» di comprendere gli avvenimenti cui partecipò il Paese e riporta alla luce a quale estremo grado di controllo fossero giunti i burocrati dell’apparato, indagando, denunciando, processando ciò che in fondo apparteneva alla sfera dei sentimenti privati, intimi, e-spressi da soldati e civili in un periodo tra i più drammatici della storia nazionale. Fatto abbastanza unico la pubblicazione di lettere di civili tedeschi ritrovate nelle carte di soldati della Wehrmacht prigionieri degli Alleati e da questi allegati a rapporti per la loro aviazione; ciò è stato reso possibile dalla collaborazione dell’autore con Massimo Lagomarsini, esperto di aviazio-ne alleata nel Mediterraneo negli anni del secondo conflitto mondiale.
In parallelo ma non in contrapposizione, una scelta delle lettere che corredavano le relazioni settimanali sugli «stati d’animo della popolazione», redatte dai funzionari della Rsi, a dimostrazione che la concordanza degli intenti ultimi, almeno fino al luglio 1944 e con riferimento ai pensieri espressi dagli scriventi – appartenenti ad ogni categoria sociale – doveva ancora essere raggiunta dagli italiani.
Completa il quadro un’appendice di documenti di eccezionale interesse, non soltanto storico, riguardanti il tema, anch’essi ritrovati nei fondi dell’Archivio di Stato di Genova.
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