MARE E CANNONI

Dall’Introduzione: «Questo non è un lavoro dedicato alle vicende legate ai campi di battaglia che, del resto, a partire già dal 1918 e fino ai giorni nostri hanno avuto ampia trattazione; a parte l’ultimo capitolo, ‘Voci’, che raccoglie le testimonianze di alcuni soldati, il rimanente si occupa di avvenimenti interni alla Liguria ma indubbiamente nati per la guerra e nella guerra. Si occupa poi dei suoi protagonisti di spicco, a partire dagli interventisti democratici come il capitano Giuseppe Giulietti, segretario del sindacato marittimi, dall’onorevole Giuseppe Canepa, fra i fondatori e direttore del principale quotidiano ligure, Il Lavoro e da Ludovico Calda, segretario della Camera del lavoro di Genova, per continuare con gli interventisti nazionalisti come i fratelli Mario e Pio Perrone, proprietari dell’Ansaldo, che agirono anche per interesse personale e, via via, gli altri. A questi occorre aggiungere Mussolini e i suoi rapporti con Giulietti attraverso il loro epistolario, D’Annunzio, che ebbe con Genova e alcuni dei suoi abitanti di spicco un sodalizio importante, nonché una serie di personaggi di indubbia rinomanza, come l’anarchico spezzino Pasquale Binazzi, i socialisti Giacinto Menotti Serrati con il fratello Manlio e molte figure minori dei cosiddetti «partiti estremi» e dei sindacati, che nelle fabbriche avevano cominciato a muovere i primi passi. Insomma, una serie pressoché infinita di intrecci, trame e risvolti sorprendenti, che trascendono la realtà regionale, la cui genesi e i cui esiti è stato possibile documentare dalla consultazione di materiale depositato presso l’Archivio centrale dello Stato e finora inedito».